mercoledì 11 marzo 2009

Roma, Infernaccio entra nella "Tenuta dei Massimi"

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Roma, Infernaccio entra nella "Tenuta dei Massimi"


11/03/09 - Il consiglio regionale del Lazio ha approvato questa mattina il Piano di assetto della Riserva naturale della Tenuta dei Massimi. E la nuova perimetrazione dell'area protetta viene ampliata, fino a includere la zona tra la Valle Bufalina e il Casale dell'Infernaccio, dove in origine era previsto dal Comune di Roma un centro di rottamazione per auto.

Si tratta di un tunnel che si infila nella "Tenuta dei Massimi": sin dal febbraio 2002 era stato chiesto dal XV Municipio, ma senza successo, che fosse incluso nell'area protetta. La proposta, maturata nella commissione Ambiente presieduta da Claudio Bucci (Idv), è stata avanzata dalla Giunta regionale. A giudizio dell’assessore all’Ambiente, Filiberto Zaratti, destinare quello spazio a funzioni di tipo industriale avrebbe creato un danno grave, dal punto di vista naturalistico e urbanistico. “Un omicidio per quel territorio” ha detto. L’area è considerata un “polmone” verde in una zona oggi fortemente urbanizzata.

Il Consiglio regionale, presieduto da Guido Milana (Pd), ha approvato la deliberazione con voto all’unanimità. Sono intervenuti per annunciare il proprio voto favorevole Giovanni Carapella (Pd) che ha ricordato i meriti dei cittadini in questa vicenda, Massimiliano Maselli (FI – PdL) che ha ricordato la previsione del rottamatore da parte della Giunta Veltroni e Enrico Fontana (Sinistra) ha chiesto un impegno per sanare la situazione di altre zone che oggi vedono la presenza di rottamatori. Si sono espressi a favore Francesco Lollobrigida (An – PdL), che ha però ricordato le responsabilità di Provincia e Regione, e Claudio Bucci (Idv) che ha ringraziato i membri della commissione Ambiente da lui presieduta per la celerità dei lavori.

Accanto ai 15 ettari interessati – come ricordato dai rappresentanti del Municipio in un’audizione alla Pisana del dicembre scorso – sorge infatti un quartiere con trecento famiglie: un situazione ben diversa rispetto al 1997 quando fu localizzato il rottamatore. Il Consiglio regionale aveva approvato, sempre a dicembre, una mozione – primo firmatario il consigliere Carapella, che oggi ha ricordato la vicenda dal 1962 – con cui si esprimeva parere negativo sulla realizzazione di questa attività. L’atto di indirizzo impegnava inoltre Marrazzo ad esercitare “la propria iniziativa politica nei confronti del Sindaco di Roma affinché di concerto con XV Municipio individui un’area alternativa per la collocazione degli impianti di autodemolizione e rottamazione”. I rappresentanti del Municipio a dicembre avevano indicato quale possibile alternativa la zona già industrializzata di Valle Galeria.

Il piano di assetto sblocca il regime di salvaguardia che investiva la “Tenuta dei Massimi”, un meccanismo che faceva provvisoriamente valere norme restrittive a difesa dell’ambiente. “I piani danno certezza che le aree saranno definitivamente tutelate – ha detto Zaratti, ricordando che la serie di piani approvati negli ultimi mesi rappresenta un salto di qualità – ma danno certezza anche agli operatori economici”. Sarà chiaro così cosa è possibile realizzare in questi territori.

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